Nato a Roma dove vive e lavora, Claudio Bianchi è artista poliedrico, dall’ironia sottile, determinato ricercatore di nuove soluzioni poetiche e di stili.
Ispiratore alla fine degli anni ‘70 del Movimento Trattista (o Primitivismo astratto) di cui redige il Manifesto programmatico nell’82, poi sviluppandone i temi nelle piazze delle maggiori capitali europee lungo tutto il decennio, l’ultima sua produzione appare come una figurazione grottesca, di vago sapore fiammingo.
L’artista, irrispettoso per sua natura di un unico stile, di un’unica poetica, riunisce ed elabora i momenti più importanti del suo passato artistico in quattro percorsi diversificati, siglando ciascuno di essi con altrettanti pseudonimi, specchi del suo multiforme mondo interiore.
Hanno scritto e parlato di lui : Fulvio Abate, Vito Apuleo, Paolo Balmas, Cado Belli, Fortunato Bellonzi, Mirella Bentivoglio, Achille Bonito Oliva, Mario Cappelletti, Mirella Chiesa – Anna Maria Corbi, Enrico Cristopoli, Ivana D’Agostino, Mario De Candia, Giorgio Di Genova, Gianfranco Evangelista, Enrico Gallan, Francesco Gallo Mazzeo, Guglielmo Gigliotti Franco Idone, Simonetta Lux, Filiberto Menna, Guido Montana. Moreno Marcucci– Klaus Nothangel, Plinio Perilli, Loredana Rea, Massimo Riposati, Arnaldo Romani Brizzi, Giuseppe Siano, Enrica Torelli Landini, Francesco Vincitorio, Bruno Zevi.