Grazia Maria Regalino è nata a Milano, che lascia giovanissima per trasferirsi con i genitori e due fratelli a Salerno, dove attualmente vive e lavora.
Ha due figli Antonio e Giorgia. È la matita da disegno il primo amore, che si porta dietro in tutto il suo percorso artistico. Un cammino a tappe, ispirato alla partenza dallo zio Gian Franco Arciero, fotografo ed editore di punta nella Roma degli anni ’70 e’ 80, e dalla grande fotografa rumeno – francese Irina Ionesco, che Grazia Maria Pignatelli ha avuto modo di incontrare In diverse occasioni.
Sono anche gli anni in cui frequenta l’Istituto europeo del design di Roma, dove ha l’opportunità di mettere alla prova la sua vena artistica e fai le sperimentazioni in diversi ambiti espressivi.
Illustrazione, grafica, street art, fumetto, e la scrittura di due romanzi brevi (” Serena” e ” La passeggiata di Gaja”) fanno parte del bagaglio di esperienze con il quale alla fine approda alla pittura figurativa. Fin da subito il ritratto per Grazia Maria Pignatelli è lo strumento con il quale sceglie di indagare il mondo, la sua straordinaria capacità tecnica e il dettaglio “inciso” nei corpi sono la cifra importante della sua pittura.
La ispirano la drammaticità di Caravaggio e l’iperrealismo inquieto di Dino Valls.
Con la Alessandro Vitiello Home Gallery di Roma, realizza le sue ultime esposizioni a Napoli (Palazzo dell’arte-Pan), Roma (AREA), Ravenna ( Palazzo Bezzi) e Spoleto.
Ha lavorato anche a Firenze, Massa Marittima e Milano. Ha realizzato eventi di action painting e nel 1999 ha vinto il concorso letterario “Gli Autori”, con il romanzo Serena, pubblicato dalla Casa Editrice L’Autore Libri Firenze.
Per sei anni ha insegnato in un centro d’igiene mentale, dove ha aiutato i pazienti a esprimersi attraverso l’arte, costituendo con loro il gruppo di lavoro “Arte Inquieta” e organizzando mostre ed esposizioni.